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Categoria: I misteri della Sacra
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Non era ancora l'anno mille e Giovanni Vincenzo (poi proclamato Santo), vescovo di Ravenna, decide di abbandonare la sua sede vescovile e dedicarsi a vita eremitica. Sceglie il monte Caprasio per il suo romitaggio, luogo isolato della Val Susa.

Non deve però solo contemplare ma anche lavorare alla costruzione di una chiesa in onore dell'arcangelo Michele, apparsogli proprio per chiedere l'edificazione in suo onore.

Devoto e ubbidiente Vincenzo taglia alberi e lavora alacremente per adempiere al compito assegnatogli ma, tornato per il secondo giorno di lavoro sul luogo in cui avrebbe dovuto trovare la legna preparata, non trova invece nulla. Si rimette a lavorare ma il giorno seguente il problema si ripresenta: nessun albero tagliato.

La fede gli è compagna e non demorde ma si chiede chi possa opporsi alla sua opera. Ecco che di nuovo l'Arcangelo gli si mostra e gli dice che il materiale è pronto ad aspettarlo sul monte Pirchiriano. Lì giunto compie la sua opera e costruisce una cappella in onore dell'Arcangelo Michele nel luogo da questi scelto.

La consacrazione della Cappella, affidata al vescovo di Torino Amizone, non è poi necessaria: il vescovo ed il suo seguito vedono un grande fuoco avvolgere, nella notte, la punta della montagna e comprendono che la consacrazione è avvenuta direttamente tramite gli angeli.

La Sacra è Sacra perché consacrata direttamente dalla volontà divina.