Domenica 21 aprile, domenica di Pasqua. Ma sappiamo da dove proviene questa solennità?
L’enciclopedia Treccani definisce la Pasqua come ”la festa mobile che per i cristiani commemora la risurrezione di Cristo; la massima solennità dell’anno liturgico”.
Questa ricorrenza affonda le proprie radici nella pasqua ebraica o “Pesach” che celebra la liberazione degli ebrei dall’Egitto grazie a Mosè e l’inizio di una nuova libertà.
La Pasqua era una della tre maggiori solennità nelle quali si compiva il pellegrinaggio collettivo al tempio di Gerusalemme; la celebrazione si basava su tre riti essenziali: il sacrificio dell’agnello (con il sangue di quest’ultimo gli ebrei aspersero porte e stipiti secondo l’ordine di Mosè per evitare la decima piaga), il consumo di pane azzimo (cioè non lievitato, utilizzato dal popolo di Israele durante la fuga) e l’offerta delle primizie agricole (che venivano donate il 16 del mese di nisàn sotto forma di spighe).
Con il cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e, di conseguenza, il passaggio a vita nuova per i cristiani.
Viene definita mobile poiché cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera (che per la Chiesa è sempre il 21 marzo, sebbene l’equinozio astronomico oscilli tra il 19 e il 21). Fu il concilio di Nicea voluto da Costantino I nel 325 a stabilire questa prassi, portando così a festeggiare la Pasqua cristiana in modo indipendente da quella ebraica (stabilita in base al calendario ebraico).
Nella tradizione cristiana, la Pasqua è preceduta da un periodo di astinenza e digiuno, chiamato quaresima che ha inizio il mercoledì delle ceneri; la settimana che precede la Pasqua è detta settimana santa, un periodo ricco di celebrazioni, dedicato al silenzio e alla contemplazione. La domenica delle palme, dà inizio a questa settimana, ricordando l’ingresso di Gesù in Gerusalemme.
Il giovedì, il venerdì e il sabato costituiscono il triduo sacro: il giovedì sì celebra nelle cattedrali la messa crismale, durante la quale vengono consacrati gli oli santi che verranno usati durante tutto il corso dell’anno; il venerdì si ricorda la morte di Gesù e il sabato, con la veglia pasquale, conduce alla domenica di risurrezione.
Uno dei simboli che più comunemente oggi associamo alla Pasqua sono le uova: l’abitudine di regalarle arriva da lontano, oggi sono di cioccolato ma un tempo venivano donate uova vere, dipinte, simboli di rinascita e della vita che ricomincia.
Anche il fuoco viene utilizzato come simbolo durante il periodo pasquale; in molte zone di Italia vengono accesi dei falò mentre a Firenze si può assistere allo scoppio del brindellone, una torre pirotecnica che viene fatta scoppiare dall’arcivescovo al culmine della cerimonia la domenica di pasqua.
Ormai lo spazio a mia disposizione è giunto al termine, mi restano poche righe, il giusto spazio per augurare a tutti voi e alla vostre famiglie: BUONA PASQUA!
Elisa Ghidini
(fonti: Enciclopedia Treccani, Wikipedia, Cathopedia)