La Storia e le storie

E' vero che Il Nome della Rosa è stato girato alla Sacra? Quante volte ci è stato chiesto da qualche visitatore che, con il naso all'insù, cercava di scorgere la fine dello scalone dei morti e di capire cosa l'aspettava nella luce abbagliante oltre il varco del Portale dello Zodiaco. Questo è quello che scrive Umberto Eco in una lettera al Rettore dell'Abbazia datata il 20 febbraio 1995. "Caro Rettore ...

L'origine

Le cisterne per la raccolta dell'acqua piovana sistemate sotto il pavimento del vecchio chiostro, I'attuale cortile del monastero, sono state costruite prima dell'arrivo dei rosminiani alla Sacra visto che nel 1837, Rosmini si lamenta col Vescovo di Susa Mons. Cirio che dopo aver fatto una supplica al Guardasigilli "acciocché si volesse prowedere questo luogo di acqua sorgente, dappoichè rotta la vecchia cisterna, ne rimaneva affafto privo, s'ebbe in risposta, che si restauri la cisterna e che basti alla badia quest'acqL)a, poco buona per la qualità e incerta per la quantità".
E nel novembre dello stesso anno Rosmini scrive al Duca Laval Montmorency di Carignano, in visita alla Sacra: "lo le debbo de' nuovi ringraziamenti pel regalo cosi opportuno che senfo esser da lei destinato a quella religiosa famiglia di una fonte a filtro o purgatoio dell'acqua".

La posizione

Sulla parete Est (versoTorino) della cisterna piccola vi e una data 1861, è la più vecchia che si trovi nelle vasche.
La vasca più piccola, situata verso Est, alla quale si accede attraverso un tombino in pietra, era quella dove arrivava l'acqua da tutte le gronde, sul fondo c'erano ghiaia e carbone che servivano a filtrare l'acqua prima del passaggio alla vasca più grande, quella Ovest (verso Susa) attraverso un tubo situato sul fondo nell'angolo tra la parete Sud (verso Giaveno) e la parete divisoria tra le due vasche.

ll pozzetto di raccolta impurità, sulla sinistra il canale che collegava le due cisterne. I due tubi collegati alle pompe di aspirazione, in quello di destra si vede ancora il filtro

Collegamento tra le due vasche situato in basso tra la parete sud (a destra) e parete est (sinistra). Lungo la parete sud corre il canale di collegament o tra le due cisterne (vedi foto precedente)

ln questa prima vasca, nell'angolo tra la parete Nord (verso S. Ambrogio) e quella divisoria vi è la base di uno degli archi rampanti e nell'angolo opposto, tra la parete divisoria e la parete Sud, in basso, vi è il passaggio dell'acqua filtrata alla vasca Ovest.

Vasca ovest, parete est: al centro il foro che collega con la vasca est. ln alto una gronda che dovrebbe collegarsi col tombino del cortile, di fianco all'arco rampante.

Nella vasca più grande, quella situata verso Ovest, attualmente vi si trovano due date, una incisa sul cemento nel vano d'accesso a circa un metro dal pavimento del cortile ed è 1876, la seconda si trova sulla parete Est a circa tre metri dal pavimento della cisterna ed e più tarda, 1890, ma questa non è solo incisa sul cemento ma sono cifre in rilievo.

Vasca ovest, parete est: al centro della parete la data 1890

Il recupero

La prima ispezione delle due vasche risale al 2005, quando a padre Giuseppe venne in mente di poterle riutilizzare. Dopo un paio d'anni di "studio" e ripetute ispezioni nel maggio 2OO7 il progetto va finalmente in porto con la catramatura della vasca più grande, quella situata verso Ovest, per I'utilizzo dell'acqua piovana per l'irrigazione dell'orto.
Sulla parete Ovest, dove in alto a destra si trovava già il foro di uscita del troppo pieno, sono stati eseguiti dei fori, uno in basso a sinistra nell'angolo con la parete Sud per l'uscita del tubo che porta I'acqua all'orto, e in alto a destra è stato allargato il foro del troppo pieno per far passare il tubo proveniente dal cortile che raccoglie l'acqua proveniente dai tetti. Si è pensato di utilizzare questo sistema e non creare dei tombini all'interno del cortile per non dover rompere il pavimento visto che la soletta è molto spessa.
La catramatura della vasca Ovest è terminata nella prima quindicina di Giugno 2OO7, la vasca contiene circa 65 mila litri di acqua.

L'allora Rettore padre Giuseppe Bagattini mentre scende per una enne§ima ispezione nella cisterna ovest

A questo punto padre Giuseppe ha deciso di catramare anche la vasca Sud per poter avere a disposizione altri 35 mila litri; le due vasche sono collegate tra di loro dal vecchio passaggio, dove è stato fatto passare un nuovo tubo in modo da avere sempre lo stesso livello di acqua nelle due vasche.
La catramatura di questa seconda vasca è terminata il 3 luglio 2007.

Durante le varie ispezioni dei locali adiacenti le vasche è stata trovata una finestra situata dietro il muro dei servizi al piano della biblioteca, questa finestra si trova esattamente in corrispondenza della finestra dell'ufficio della biblioteca, si potrebbe ritenere che prima della costruzione delle vasche il piano del cortile fosse a quel livello e che quella fosse una finestra (o una porta, visto che si vede solo la parte superiore) che dava sul vecchio cortile, in seguito utilizzato per la costruzione delle vasche alzando il piano del cortile all'attuale livello.

La finestra, o porta, alle spalle del muro dei servizi di fronte alla biblioteca

Padre Giuseppe Bagattini e Gigi sopra i servizi della biblioteca, dove si vede detta apertura

E' stato fatto anche un collegamento con l'acquedotto esistente, quello che proviene dalle vasche situate sul Cia Bergia, in modo da poter eventualmente aggiungere acqua nelle ore notturne, quando l'acqua potabile non viene trilizzata e che quindi andrebbe dispersa nei boschi quando le due vasche di accumulo sono colme.

 Da una relazione dell'Associazione sulle cisterne

N.d.R. La lungimiranza che padre Giuseppe volle dimostrare nell'apprezzare l'importanza dell'acqua sulla cima del Pirchiriano, rimettendo in funzione le cisterne, ha permesso, la notte del 24 gennaio 2008, di offrire ai Vigili del Fuoco una straordinaria riserva a cui attingere allo scopo di contenere e domare l'incendio allora occorso nel sottotetto del monastero.

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