Dislivello: m 130.
Tempo di percorrenza (andata e ritorno): 2 ora circa.
E' un percorso ad anello proposto da "Ambiente e natura del gruppo Abele"; si sviluppa sugli appezzamenti posseduti dall'antico Convento Francescano, a monte della borgata Mortera, presso la strada che collega Avigliana alla Sacra di San Michele.
Il convento di San Francesco, oasi di silenzio, contemplazione e preghiera, venne eretto nel 1515 dai frati Francescani in seguito alla donazione dei terreni da parte di un nobile locale. Dopo alterne vicende, con la presenza delle suore Certosine, che rimasero fino agli anni '90 del secolo scorso, divenne certosa. Recentemente, passato al gruppo Abele di don Ciotti, è stato ampiamente ristrutturato con il proposito di fare un luogo di incontro tra la terra e il cielo, ossia tra l'impegno sociale e la ricerca spirituale.
Giunti all'ingreso del convento, si può osservare l'aspetto esterno del complesso: immerso nella quiete della natura, troviamo un bel parco con la chiesa di S. Francesco sullo sfondo, impreziosita da elementi cotici che decorano la facciata, e con il campanile che svetta sulle altre costruzioni del monastero. Qui inizia il percorso a piedi (punto 1 sulla cartina).
Si percorre la strada che costeggia il muro di cinta verso le case dette di Mastropietro, prima di raggiungerle si svolta su un'altra strada a destra (punto 2) e si procede fino a incontrare una casa addossata a un grande masso, che sul lato opposto forma un'ampia balma detta cà du frà, dove si dice che alcuni frati facessero vita contemplativa (punto 3).
Dalla cà du frà, seguendo la recinzione metallica che si trova sulla destra, si incontra un'apertura nella rete, utile per raggiungere il sito detto Dla Crus, un piccolo pianoro sopra un rilievo roccioso (punto 4): qui fino al secolo scorso sorgeva una grande croce in legno. Tra due massi è ancora visibile la base cilindrica di cemento con un ampio foro centrale che serviva per sostenerla. Davanti si apre un esteso panorama: sullo sfondo, la pianura torinese delimitata dalle sue colline, in secondo piano, il monte Cuneo e il monte Pietraborga fanno da portale al passaggio verso la pianura e da cornice ai due laghi, mentre in primo piano domina la vista "a volo d'uccello" del convento.
In questo luogo salivano le monache Certosine a pregare e cantare le lodi a Dio, estasiate dalla bellezza naturale che rende omaggio al suo Creatore. Anche qui dunque si concretizzava uno "spazio per fare incontrare la terra e il cielo", ossia la natura e la spiritualità, come oggi si propone il gruppo Abele, anche se con sfumature un po' diverse ma ugualmente importanti per l'elevazione dell'animo umano.
Da questo luogo incantevole, si ritorna indietro fino al punto 2 poi si procede verso le case Mastropietro (punto 5). Lasciata la strada, si sale circa 20 minuti lungo un sentiero, fino a incontrare il segnavia VS (Via Sacra). Da questo luogo si può ammirare una bella vista panoramica, poi si continua in discesa, seguendo il sentiero segnato VS verso la Mortera.
Questa zona è molto ricca di sorgenti, si notano numerose cabine di raccolta acqua che alimentano l'acquedotto di Avigliana. Più in basso, attorno alla borgata è interessante notare come la natura si riappropri dei suoi spazi: vediamo terreni che un tempo erano coltivati e sono ora invasi da migliaia di piccole pianticelle spontanee che presto saranno grandi albero e cancelleranno campi, prati e vigneti, serviti per secoli da sostentamento alle famiglie che abitavano la borgata.
Continuando a scendere, si raggirano alcune case della borgata poste più in alto (punto 7) e in pochi minuti si giunge alla Fonte di S. Francesco (punto 8). La sosta per dissetarci è d'obbligo, in questa ambienzione rustica, ci sentiamo invadere da una sensazione mistica, ispirata dal versetto del Cantico delle creature inciso presso la fonte.
Attraverso il teorrente detto du serpulè, si può fare una deviazione verso la vicina borgata Mortera (punto 9): è un nucleo di case addossate, conservano ancora l'aspetto di quando erano abitate da una comunità residente che viveva delle risorse locali. La strada che attravera la Mortera è l'inizio del Sentiero dei Principi, un tempo frequentato dai Principi Sabaudi che si recavano alla Sacra di San Michele in visita alle sepolture dei loro antenati. Al centro del borgo, un piccolo e accogliente ristorante può offrirci un momento di ristoro.
Si ritorna quindi verso la Fonte di S. Francesco (punto 8) e, attraversata la strada soprastante, si prosegue seguendo un segnavia bianco-rosso, che porta al muro di recinzione del convento (punto 10), lo si costeggia fino all'ingresso, raggiungendo così il punto 1 da dove si è partiti.
Flavio M.
Articolo precedentemente pubblicato su Sacra Informa Aprile 2014 (Anno 22 (21) n. 1)