Lunghezza: 10 km circa
Dislivello: m 200
Tempo di percorrenza: 4 ore circa, comprese brevi soste
Partendo dal colle Braida, la prima borgata che incontriamo nel nostro percorso è Basinatto. Dal colle, si percorre un breve tratto di strada asfaltata che costeggia il prato posto a nord e si continua poi, su un sentiero tra i boschi in 10 minuti si raggiunge la borgata. E' posizionata sul fianco della montagna, su terrazzamenti posti a livelli diversi. La parte più antica si sviluppa tra la chiesa e il piazzale. La chiesa presenta una facciata di aspetto ottocentesco, sul sagrato fa bella mostra una scultura in pietra di antica fattura. Nei pressi troviamo anche una lapide che ricorda la nefasta rappresaglia nazista che incendiò tutte le case. Al numero civico 12, se il cancello è aperto, è visitabile una piccola collezione privata: Una finestra sul passato. Si tratta di una raccolta di oggetti usati nella quotidianità tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento.
Dal piazzale si prosegue lungo un sentiero indicato con il segnavia Valsusa Trial (in seguito citato VT). Tale percorso per un tratto coincide con il famoso Sentiero dei Franchi, percorso nel 773, secondo la leggenda, dall'esercito di Carlo Magno in guerra contro i Longobardi. In 10 minuti si arriva alla borgata detta Pian Pumè. Un pianoro verde, ben curato, un tempo adibito alla coltura delle mele, rende molto gradevole il paesaggio. Di lato, si trova il borgo, formato da poche case che si affacciano su un ampio cortile.
Continuando il cammino, sempre sul sentiero segnato VT, si raggiunge, in 2 minuti, la borgata Bennale. Dopo una tappa ristoratrice alla fontana detta Roc Bert, la cui acqua è ritenuta la migliore della zona, si passa un ponte di legno, si svolta a destra e si scende per un breve tratto lungo il torrente, per poi risalire attraverso una piacevole distesa erbosa che conduce alla borgata. Fino all'inizio del Novecento, risiedevano al Bennale circa 100 abitanti, che si sostentavano con le risorse locali; c'era anche una scuola dove i bambini imparavano a leggere e scrivere. L'impostazione urbanistica converge sulla piazzetta centrale chiusa tra le case e la chiesa, di qui si diramano le viuzze che portano verso l'esterno del borgo.
Dalla piazza, continuando a percorrere il sentiero VT, si incontra la strada carrabile, proseguendo come indicato sulla piantina, si arriva, in 20 minuti, alla borgata Folatone. Per prima si trova la chiesa: è più ampia delle altre, ha la facciata vistosamente tinteggiata ed è ben rifinita all'interno, mentre poco distante, svetta tra le costruzioni l'imponente campanile. Le case addossate l'una all'altra, sono di aspetto modesto ma ristrutturate con gusto, alcune hanno conservato i tetti in losa. Le strade selciate convergono verso il centro dove si trova una caratteristica fontana con ampia vasca in pietra, datata 1872. La parte centrale conserva ancora il tipico aspetto dei pittoreschi borghi di montagna.
Nei pressi della fontana inizia la mulattiera che conduce alla borgata La Mura, raggiungibile in 15 minuti. Prima di entrare nel borgo si vede un bel pilone ristrutturato di recente, su un lato presenta un affresco di San Giacomo con la conchiglia e il bastone. La sua vista ci fa sentire pellegrini sulla strada di Santiago di Compostela. Poco più avanti sul crinale pianeggiante sono collocate le abitazioni e l'immancabile chiesetta che, posta più in alto, sembra estendere la sua protezione sul borgo. Le ampie viste panoramiche su entrambi i lati del crinale, rendono gradevole questa posizione.
Ripercorrendo il sentiero si ritorna al Folatone e continuando ancora a scendere, si arriva alla strada carrabile che conduce al Colle Braida.
Dopo aver camminato su detta strada per circa 30 minuti, si trova sulla destra una strada con l'indicazione Molè. In pochi minuti si giungere al centro di questa borgata, costituita da poche case ben tenute. Nella parte alta si apre una distesa erbosa che offre un bel punto panoramico da cui si può ammirare la Sacra con il monte Musinè sullo sfondo. Ritornati sulla strada carrabile, con un buon passo, in un'ora si raggiunge il Colle Braida che fa da spartiacque tra la valle di Susa e la val Sangone.
Per concludere il nsotro giro diamo uno sguardo alla borgata. Le case, sparse a destra e a sinistra della strada che collega le due valli, sono di costruzione piuttosto recente e formano un nucleo abitativo poco omogeneo. Notiamo una chiesetta con gradevoli decorazioni all'interno, sull'altro lato della strada troviamo un'ampia piazza con strutture ricreative, sulla quale si affaccia un accogliente ristorante. Questo luogo nel periodo estivo è molto frequentato dai vacanzieri in cerca di refrigerio.
Per secoli queste borgate sono state abitate da famiglie dove nascevano i figli, crescevano e si formavano alla vita dura, fatta di lavoro manuale e limitate risorse alimentari e, quasi sempre, divenuti adulti, continuavano ad abitare in quel posto, dove formavano la loro nuova famiglia. L'unica variante nel tempo era l'avvicendarsi delle generazioni, tutto il loro mondo era racchiuso tra il borgo dove abitavano e quelli vicini, che raggiungevano a piedi, sugli stessi sentieri richiamati nel nostro itinerario. Questo mondo è pressoché scomparso, le borgate si sono spopolate e sono diventate luoghi di villeggiatura, utilizzate per brevi periodi, da chi intende ricercare la quiete della natura, una moderata operosità e socializzare con i frequentatori del borgo.
Flavio
Articolo precedentemente pubblicato su Sacra Informa Dicembre 2014 (Anno 22 (21) n. 3)