Come sappiamo, i Padri Rosminiani sono alla Sacra di San Michele dal 1836 su invito di Re Carlo Alberto, per desiderio di importanti personaggi di Chiesa e dello stesso papa Gregorio XVI.
Rosmini, pertanto, assicuratosi di persona che il luogo si prestava a un notevole servizio di carità spirituale, accolse di buon grado l’invito e mandò nell’ottobre del 1836 dodici confratelli per rimettere in venerazione l’antico santuario di San Michele Arcangelo, con l’attirarvi pellegrini devoti e ravvivare nelle vallate circostanti il sentimento della pietà cristiana (vita di A. Rosmini pag. 738).
Dei dodici Rosminiani inviati, alcuni erano sacerdoti, altri non sacerdoti, fratelli rosminiani addetti a compiti di carità adeguati alla loro condizione.
Ricordo che lo stesso Alessandro Malladra, autore di una pregiata guida della Sacra, non era sacerdote, ma rosminiano fratello laico, ottimo docente nelle scuole rosminiane.
Il fine di coloro che vogliono far parte della Congregazione dei Padri Rosminiani è la Carità universale. Per Rosmini ci sono tre tipi di carità, che va incontro a tutte le esigenze della persona umana.
Carità temporale, orientata a soccorrere il prossimo in tutto ciò che riguarda le necessità materiali: vitto, vestito, salute, ecc.
Carità intellettuale, rivolta alla formazione soprattutto della mente, alla conoscenza della verità, della giustizia.
Sono utili a questo scopo le istituzioni scolastiche, in cui si apprende a condurre ogni azione umana a Dio. Pertanto anche la pedagogia, in cui Rosmini è grande maestro, tratterà del metodo di condurre i giovani a Dio.
Carità spirituale, rivolta alla ricerca dei beni eccellenti soprannaturali: la santità della vita e l’amore di Dio, a cui Rosmini diresse ogni azione materiale o intellettuale.
La vita pastorale raggiunge, secondo Rosmini, l’apice della carità.
Oggi i Rosminiani alla Sacra sono solo due (*), ma la Provvidenza ha suscitato molte persone disposte ad affiancarsi ai Padri Rosminiani nel continuare l’opera che Rosmini aveva impostato quando accolse l’impegno da Carlo Alberto.
Gli Ascritti. Fanno parte della Congregazione Rosminiana anche persone che pur essendo di vita integra per pietà e probità, e decise di vivere cristianamente, tuttavia non se la sentono di lasciare la vita secolare che stanno conducendo per legarsi con voti e vivere in religiosa comunità. Costoro, che desiderano tuttavia vivere alla ricerca della perfezione, sotto la guida degli insegnamenti di Rosmini, possono essere annoverati fra gli Ascritti della Congregazione Rosminiana e riceverne comunicazione di beni spirituali e altri aiuti soprannaturali. Il loro è un vincolo ascetico con la Congregazione dei Padri Rosminiani. Alcuni Ascritti fanno parte anche della Comunità dei Padri Rosminiani alla Sacra.
PADRE ROMANO
Articolo precedentemente pubblicato su Sacra Informa Settembre 2008 (Anno 16 (14) n. 2)
(*) Nota del redattore: Nell'ottobre 2018, i Rosminiani alla Sacra sono quattro.