La Valle di Susa

In Valle di Susa nel fluire della storia sono passati grandi personaggi e sono state elevate insigni testimonianze di cultura: la Sacra di San Michele, l'arco di Augusto, la chiesa di S. Restituto. Le montagne hanno fatto corona a questi transiti e incorniciano queste memorie; di esse così ha scritto Onorio di Autun: "I monti sono patriarchi e profeti: essi parlano e insegnano come maestri raccolti nel silenzio".

Le costruzioni romane, le abbazie benedettine, i castelli e i forti sono un'eredità  e un monito per l'uomo di oggi, che al suo sopraggiungere a queste longitudini è invitato ad abitare nelle opere d'arte e dopo questo soggiorno diventare migliore. Ogni luogo deve peraltro essere vissuto per ciò che esso significa: e giustamente Nicolò s Gomez Dàvila ha osservato che le cattedrali non sono nate per incrementare il turismo.

Aspetti in cima e ai piedi dei monti, scritti con la luce della valle, vestigia di glorie antiche e risorse "per il nostro tempo.

Dal ristretto delle visite (1621/1744):

Dipende in spirituale e temporale dalla Badia.
Restò con sole anime 91 dopo la peste del 1630. Nel 1716 ne contava 422.
Il Priore di Vaies era anticamente anche Parroco della Chiusa coll’obbligo solamente di mantenere un Vicecurato. Dopo del 1661 ed avanti del 1670 ottenne di essere Parrocchia distinta da Vaies, col titolo di Priorato.

La parrocchia dei Santissimi Pietro Apostolo e Sebastiano ha una sola nave. L’officio della dedicazione si fa, senza festa, il 15 ottobre.
L’altare maggiore è intitolato a San Pietro Apostolo, che è titolare della Chiesa e Patrono del luogo ed appartiene alla comunità con tutto il corpo della Chiesa nella quale trovasi eretta, nel 1661, la Confraternita dei Disciplinanti, sotto il nome di Società del Sacramento.
Vi sono due altri altari laterali: quello della Compagnia del Rosario dalla banda dell’Epistola, fu perfezionato nel 1661, a spese della Comunità. L’altro dalla banda dell’Evangelio doveva, pure nel 1661, a spese della Comunità, perfezionarsi ed intitolarsi ai Santi Sebastiano, Rocco ed Antonio Abate, ma fu poi finito dalla famiglia Genta ed intitolato a Sant’Ignazio di Loyola.

Cappella campestre di Santa Maria delle Grazie, propria della Comunità e situata fuori dell’abitato e sulla via pubblica dalla Chiusa a Vaies.
Cappella campestre della Concezione fatta costruire dal Priore Genta in un suo podere col peso di due Messe annuali per suo testamento del 30 agosto 1691 e di altre sei per testamento di Martino Genta del 7 gennaio 1696.

GIGI

Belletto, Vignale, Carroccio, Gabuto ed Henriello sono i Visitatori che a nome dell’Abate Commendatario visitavano e tenevano sotto controllo tutte le terre di proprietà dell’Abbazia

Articolo precedentemente pubblicato su Sacra Informa Settembre 2012 (Anno 20 (19) n. 2)

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