Lo Scalone oggi conosciuto come Scalone dei Morti venne, per un fatto, nominato lo Scalone dei Sorci.
Il vecchio sacrestano del monastero, Bernardino, era solito, ogni sera, percorrere lo scalone per andare a chiudere la porta d'ingresso alla sua base. Non senza paura, certo, intimorito dagli scheletri presenti nelle nicchie e dai pipistrelli quivi raccolti. In una sera di tempesta, mentre risaliva, al solito, lo scalone, una folata di vento spense la torcia. Tremante iniziò a cercare a tentoni gli scalini quando, d'un tratto, un rumore di ossa fregate sulla pietra iniziò ad accompagnare la sua titubante ascesa.
Arrivato alla sommità dello scalone l'amara sorpresa: il vento aveva chiuso la porta.
Le sue urla di terrore furono sentite dall'Abate, attardatosi a pregare, che tovatolo tremante dietro alla porta si sentì dire che un morto si muoveva sullo scalone.
Alla luce della sua torcia si presentò la visione di un teschio strisciante su uno scalino!
Avvicinatosi, non senza timore, per esorcizzarlo, uno scossone ne rivelò la vera natura: un topo, trovatosi scoperto, corse via mentre il teschio rotolava per le scale, lasciando i due spettatori sollevati ed un nuovo nome per lo scalone.