Dal ristretto delle visite (1621/1744):
Questa terra dipende in spirituale e temporale dalla Badia.
Dopo la peste del 1630 era ridotta a sole anime 30.
Nel 1716 ne contava 561.
Nella Chiesa Parrocchiale, dietro all’Altare Maggiore vi si con serva il corpo di S. Giovanni Arcivescovo di Ravenna. Di detto corpo mancano soltanto una costola e un ginocchio dato il 22 aprile 1522 dall’Abate Urbano di Miolans al Duca di Savoia Carlo il Buono.
Questa Parrocchia era unita alla Mensa Conventuale di San Michele e i monaci la facevano servire da un Vicecurato.
Amedeo Marchisio di Avigliana fu il primo che l’ebbe in titolo di Prevostura, dopo il 1590.
Vi è il Castello Abbaziale con appartamenti superiori e inferiori e altissima torre, restandovi ancora le vestigia degli antichi baluardi che lo circondavano.
La Chiesa Parrocchiale è intitolata al suddetto S. Giovanni di Ravenna, credesi Consacrata celebrandosi la festa della Consacrazione e Dedicazione il primo di maggio con ufficio per tutta l’ottava, trasferendosi perciò l’ufficio dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo.
La festa di San Giovanni che è protettore del luogo si celebra il 21 di novembre, con ottava (novena), da tutta la popolazione da tempo immemorabile, con processione solenne con la sua suddetta reliquia. Si trasferisce perciò l’ufficio del la Presentazione. Ben è però vero che simile solennità si pratica anche nelle feste di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista.
Coll’approvazione dell’Abate Giovanni Battista Botero questa Chiesa ottenne, il 19 gennaio 1608, lettera di Aggregazione a San Giovanni in Laterano di Roma.
La Chiesa ha tre soli altari. L’Altare Maggiore, il quale con tutto il corpo della Chiesa spetta al la Comunità. Nell’icona dell’Altare Maggiore è rappresentata la Beata Vergine con San Giovanni di Ravenna e Sant’Ambrogio di Milano ed è qui eretta anticamente la Compagnia del Sacramento.
L’Altare laterale del la parte del Vangelo è dedicato alla Madonna del Rosario con la sua Compagnia ivi eretta.
L’Altare dalla parte dell’Epistola sotto il titolo di S. Antonio Abate restò imperfetto, sprovvisto e sospeso sino al 1680 quando i signori De Rivi l’ottennero e lo provvidero sotto il novo titolo di San Giuseppe.
Oratorio dei disciplinanti Santi Sebastiano e Rocco
Questo era una semplice Cappella fuori dal muro del luogo, vicino al castello e vicino alla Chiesa Parrocchiale. Vi fu nel 1712 edificato il presente oratorio. I disciplinanti i quali sotto il titolo di Santo Spirito avevano anticamente sopra il Battistero e sopra la Porta della Chiesa Parrocchiale sudetta una semplice tribuna di legno per la loro ufficiatura ed erano restati lungo tempo senza congregarsi e come distrutti risorsero in questo oratorio sotto il titolo di San Rocco.
In questo Oratorio, mentre era semplice Cappella eravi l’obbligo di una Messa Mensuale lasciata da Giovanni Battista Morchiando di Novalesa.
Belletto sospendendo essa Cappella, trasferì tal obbligo alla Parrocchiale. Vignale fece molti ordini, ma tutti invano, per aver i documenti di tal legato e per farlo sussistere.
Cappella Campestre Beata Maria de Aura
Vignale nel 1624 e 1632 ordinò che fosse riparata o demolita. Dopo quel tempo non si par lò più di tale Cappella.
Cappella Campestre Beata Maria di Loreto
Anche di questa Cappella Vignale nel 1624 e 1632 ordinò che fosse riparata o demolita. Dopo non se ne parlò più.
Chiesa di San Pietro
Questa ritrovatasi sui confini tra Sant’Ambrogio e San Michele, nella regione detta appunto San Pietro. Aveva il Cimitero attiguo e l’esercizio del le funzioni Parrocchiali.
Nel 1621 già era distrutta. Niuno dei Visitatori ne parlò di cosa esistente.
Cappella di Sant’Anna
Questa poco avanti del 1716 fu fabbricata nel sito ove già erano la detta Chiesa di San Pietro ed il suo Cimitero. Si di sputò se tal sito fosse allodiale o fondata dalla Badia.
Con misura Giudicale il sito fu riconosciuto feudale, quindi Carroccio decretò che questa Cappella fosse edificata sul territorio della Parrocchia di Sant’Ambrogio e che dovesse a vere due chiavi: una da tenersi dal Prevosto di Sant’Ambrogio per celebrare in essa le Messe, confessare ed amministrare i Sacramenti ai suoi Parrocchiani in regione San Pietro abitanti, il quale Prevosto po tesse inoltre solennizzarvi la festa di Sant’Anna; l’altra da te nersi dal Capitolo della Collegiata per comodità di chi voleva in essa celebrare.
Ospedale di Sant’Ambrogio
Belletto dice: gli oneri dell’Ospedale incombono al reverendo Elemosinario di San Michele e da lui amministrati. Essendo stati uniti alla Collegiata i redditi del detto Limosinierato essa pretese di goderli senza nessun peso.
Mancando perciò ogni assistenza al l’Ospedale, Vignale tentò nel la visita del 1624 di rivoltarne la manutenzione sulla Comunità di Sant’Ambrogio, ma i sindaci si opposero e fecero una petizione affinché l’Ospedale fosse mantenuto dalla Collegiata. Nella visita del 1632 Vignale esortava la comunità a partecipare, in qualche modo, alle spese dell’Ospedale.
Mongrande nel 1661 narra di due Ospedali e che la parte superiore serve di a silo ai poveri e ai viandanti. Carroccio e Gabuto parlando dell’Ospedale dicono: «ecco un’altra opera già mandata a terra coll’erezione della Collegiata di Giaveno».
Nel vedere che la Collegiata, la quale gode i Beni del Limosiniere, sia tenuta a man tenere il detto Ospedale, Gregorio XV unisce alla Mensa Capitolare i beni e redditi senza alcun pregiudizio. Urbano VIII non dispensa la Collegiata da tutti i pesi annessi al Limosiniere, ma solamente dall’obbligo che aveva il Limosiniere Claustrale di San Michele: pane, vino, formaggio da dare ai poverelli che confluivano al Monastero.
>GIGI
Belletto, Vignale, Carroccio, Gabuto ed Henriello sono i Visitatori che a nome dell’Abate Commendatario visitavano e tenevano sotto controllo tutte le terre di proprietà dell’Abbazia
Articoli precedentemente pubblicati su Sacra Informa Natale 2008 (Anno 16 (14) n. 3) e su Sacra Informa Pasqua 2012 (Anno 20 (19) n. 1)