Ci sono oggetti che hanno un potere 'magico' sugli uomini, evocano un tempo passato, un luogo, un ambiente e permettono con estrema facilità di viaggiarenel tempo con l'immaginazione.Esaminando la forma ed il materiale è immediato pensare all'uso,alle persone che quell'oggetto avevano quotidianamente sotto gli occhi.
E' il caso della olla ritrovata durante i lavori di consolidamento del muro nord del monastero, relativi all'importante progetto di restauro iniziato nel 1998 per la realizzazione del percorso per le persone diversamente abili.
Si tratta di un recipiente in terracotta francese del XIV secolo, a bocca larga,con doppi manici e decorazione verticale 'a spicchi'. In epoca preistorica veniva usato nelle sepolture per contenere le ceneri del defunto; nel periodo medioevale come contenitore generico.
La olla della Sacra non riporta segni esterni di bruciature, nè internamente alcun indizio segnala un uso gastronomico.
Il luogo stesso in cui è stata ritrovata, lontano dalla cucina, situata nella parte bassa del monastero, indica un uso differente. Posta in alto, lungo la muratura nord che segue i limiti naturali del terreno, era in un ambiente vicino alla latrina ed al dormitorio dei monaci e quindi alla camera del priore. E' ipotizzabile perciò un uso della olla come contenitore di documenti relativi al monastero.
Ritrovata vuota e spaccata, è oggi conservata, dopo il restauro, all'interno dell'abbazia, in una teca di plexiglass, degna 'bara' moderna per questa antica custode di segreti e tesori medioevali.